Secondo il report dell’Enea, ente preposto alla validazione degli interventi soggetti a superbonus, le pratiche di avvio per i cantieri sono aumentate del 45% soprattutto grazie all’effetto combinato positivo tra il Decreto Semplificazioni (di cui abbiamo parlato alcuni giorni fa) e le azioni intraprese in particolare dai condomìni.
Secondo il report dell’Enea, ente preposto alla validazione degli interventi soggetti a superbonus, le pratiche di avvio per i cantieri sono aumentate del 45% soprattutto grazie all’effetto combinato positivo tra il Decreto Semplificazioni (di cui abbiamo parlato alcuni giorni fa) e le azioni intraprese in particol
I numeri sono evidenti quanto impressionanti.
Da aprile, primo mese del monitoraggio Enea, ai primi di giugno sono stati quasi 19 mila gli immobili coinvolti in progetti interessati alla detrazione fino ad arrivare a 24 mila lavori agli inizi di luglio. Ai primi di agosto, dei 32.065 cantieri aperti, gli edifici unifamiliari (16.573 quelli coinvolti dai lavori) e le unità immobiliari indipendenti (11.510) sono le tipologie di edifici che hanno maggiormente beneficiato del superbonus; meno invece gli edifici condominiali (3.982). Questi ultimi, tuttavia, hanno registrato un valore ammesso a progetto in detrazione pari a oltre 2,1 miliardi di euro; mentre per gli edifici unifamiliari è pari a oltre 1,6 miliardi di euro e poco più di un miliardo per le unità immobiliari indipendenti.
Il numero di asseverazioni dei lavori (Asid) ricevute sale a 38.432. Agli inizi di giugno, erano 21.756 le ricevute per l’asseverazione, 12.062 ad aprile, 16.227 a maggio.
In totale l’ammontare del valore economico delle operazioni ha superato i 5 miliardi di euro.
Al momento l’andamento dei cantieri segue in maniera piuttosto lineare i valori economico-produttivi ben noti nel paese.
A fare da traino ovviamente la Lombardia, seguita a ruota da Veneto e Lazio.
Si nota però anche la tendenza ad un maggiore incremento proprio nelle regioni più piccole, come il Molise, la Liguria e la Val d’Aosta, e in quelle che finora si erano mosse con più circospezione, la Sicilia e la Puglia.
Sebbene ultimamente anche altri soggetti, come le Onlus e le Pmi stanno iniziando ad usufruire del beneficio attivamente, a fare la voce grossa sono ovviamente le unità immobiliari residenziali complesse, i condomìni.
Proprio a partire dalla concomitanza tra interventi trainanti – cappotto termico e rinnvamento/sostituzione degli impianti termici, appannaggio della proprietà comune – si è avuto un considerevole effetto domino su quelli trainati, quindi su singole unità abitative, che hanno raggiunto quota 76 mila, per un valore complessivo che supera i 2 miliardi di euro.
Gli addetti ai lavori sottolineano da un lato l’importanza del finanziamento pubblico sotto forma di sgravi, dall’altro avvertono che a questo punto diventa vitale l’estensione del contributo straordinario almeno ai prossimi due anni fiscali, per non generare improvvisamente una pericolosa inversione di tendenza che rischia di gettare alle ortiche tutto quanto fatto finora.
Un ultimo aspetto, stavolta negativo, su cui vale la pena soffermarsi è il considerevole aumento dei costi che hanno avuto sia i materiali, sia le consulenze tecniche.
Un effetto in qualche modo annunciato ma che induce a fare riflessioni e sul quale avremo modo di tornare.